lunedì 29 dicembre 2008

sabato 20 dicembre 2008

venerdì 12 dicembre 2008

giovedì 27 novembre 2008

lunedì 24 novembre 2008

giovedì 20 novembre 2008

mercoledì 29 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

giovedì 9 ottobre 2008

Asi somos....


Somos el trago perfecto
Que enciende las mechas
Que explota y que arenga
Que borra las penas,
que anima y alienta

Accesible de inmediato,
con rimas directas
La música suena
Comienza la fiesta
Retumban los ecos,
el golpe perfecto

La fuerza de llegar
A cualquier lugar,
existimos más allá de todo.
Soldado de plomo de tu alegría,
somos la fruta prohibida
El desborde Criollo,
que cura las heridas

Somos como somos, Decadentes, así somos
Somos como somos, Decadentes, así somos

Como un terremoto,
ojo de tormenta
Que altera tu mente
Te mantiente alerta,
la espuma de algunos,
festejos de otros

La risa inmediata,
la murga, la esquina,
el fetiche, el despojo,
la melancolía,
la sangre caliente
Que invade tu mente

La fuerza de llegar
A cualquier lugar,
existimos más allá de todo.
Soldado de plomo de tu alegría,
somos la fruta prohibida
El desborde Criollo,
que cura las heridas

Somos como somos, Decadentes, así somos
Somos como somos, Decadentes, así somos

Que hubiese sido si no hubieras aparecido
Estaría en la lona sin nada y sin amigos
Este baile de locos nos llevó y elevó
En un salto aterrizamos en lugares remotos
Sos mi escudo, mi bandera, mi vida entera
El sentimiento que siempre llega
El trago perfecto que borra mis penas

Soldado de plomo de tu alegría,
somos la fruta prohibida
El desborde Criollo,
que cura las heridas

mercoledì 1 ottobre 2008

mercoledì 27 agosto 2008



Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Altrimenti, non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare perdere fidanzate, mogli, parenti, impieghi e forse la tua mente.

Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione,
Potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.

E lo farai a dispetto dell’emarginazione e delle peggiori diseguaglianze.
E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.

Non esiste sensazione altrettanto bella.

Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.
Fallo, fallo, fallo. FALLO!
Fino in fondo, fino in fondo.
Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta.
È l’unica battaglia giusta che esista.


-"Lancia il Dado" Charles Bukowski-

giovedì 3 luglio 2008

mercoledì 4 giugno 2008

L'Argentino è così!

EL ARGENTINO ES ASI!!!

El Argentino no da besos:
te rompe la boca
El Argentino no bebe:
chupa
El Argentino no acaricia:
franelea
El Argentino no molesta:
rompe las pelotas
El Argentino no se baña:
se pega una ducha
El Argentino no se alimenta:
come como un hijo de puta
El Argentino no te golpea:
te caga a palos
El Argentino no da ordenes:
te caga a pedos
El Argentino no tiene amantes:
tiene amigovias
El Argentino no tiene ganas de hacer pis:
se esta re-meando
El Argentino no sufre diarrea: se caga encima
El Argentino no sale corriendo: sale cagando
El Argentino no se dispersa:
se cuelga
El Argentino no duerme:
torra
El Argentino no se rie a carcajadas:
se caga de risa
El Argentino no esta en problemas:
tiene quilombos
El Argentino no es molesto:
es un hincha bolas
El Argentino no besa:
te tranza
El Argentino no te pide que lo lleven:
pide que lo tiren
El Argentino no es un tipo alegre:
es un copado
El Argentino no es un buen amigo:
es de fierro
El Argentino no es buen tipo:
es de primera
El Argentino no esta aburrido: esta al pedo
El Argentino no hace algo mal: le sale para el orto!!!
El Argentino no dice la verdad: dice la posta
El Argentino no habla claro:
te bate la justa
El Argentino no es cualquier cosa:
El argentino es una masa !!!

Y APARTE ES ARGENTINO !!!!!!
Y ESO NO TIENE NOMBRE !!!

SI EN VERDAD SOS ARGENTINO DE CORAZON MANDA ESTE MAIL A LA GENTE
Q TENGAS EN TU LISTA...
SOY ARGENTINO!!! Y QUE??????

venerdì 30 maggio 2008

Siore e Siori con Voi il Gran Maestro Robert Crumb


Robert Crumb plays Scott Joplin-"Short History of America"

mercoledì 28 maggio 2008

mercoledì 7 maggio 2008

giovedì 1 maggio 2008

Maldito Tango.....

MALDITO TANGO

Fueye, Moto e Cocaina.
Gli Anni Folli del Tango
di Dj PuntoyBranca

Dagli inizi del XX secolo, Buenos Aires è stata, senza dubbio, la chiassosa e nottambula capitale sudamericana di una folle bohemia, con personaggi che notte dopo notte hanno forgiato quella musica che chiamiamo tango. Specialmente tra gli anni venti ,”los años locos” di una generazione perduta che godeva di una belle epoquè quasi finta, con il "ruido" della notte, flirts, "boquitas pintadas", insinuanti giarrettiere, e ogni sorta di piaceri inconfessabili in quella che fu una autentica Babilonia.
El "descontrol" era così grande che ha fatto franare tanti nell’ ambito gangster e prostibolario, anche gli appartenenti al mondo dello spettacolo, tutti affogati in fiumi di champagne e in altri vizi dei "tiempos de heroina, coca y morfina".

La cocaina, per esempio, era il vizio di moda, a tal punto che c'era anche il profumo "Cocaina en flor" con tanto di tango, cantato da Carmelita Aubert e publicizzato alla radio. Il suo slogan, di una ambiguità geniale, recitava: " Un profumo che persiste, un aroma che non stanca, una sensazione che non si dimentica….Super Profumo Cocaina en Flor"!
Ma per quelli a cui non interessava il profumo, bastava andare in un angolo della città, che i più sottili chiamavano "Alaska" e non era altro che l'incrocio di Corrientes y Esmeralda, dove si poteva acquistare le leggendarie boccette di tre grammi della polvere ghiacciata.

CORRIENTES Y ESMERALDA
, Tango

(1933, F.Pracánico - C.Flores)
"Esquina porteña, tu rante canguela
se hace una melange de caña, gin fitz,
pase inglés y monte, bacará y quiniela,
curdelas de grappa y locas de pris.”
Dove “pris” sta per cocaina…
La strofa, tradotta in italiano, suona così:
"Angolo porteño, i tuoi intrecci balordi
diventano un miscuglio di caña (è un amaro), gin fitz,
pase inglés e monte, bacarà (sono tutti giochi di carte, o di dadi) e quiniela (lotteria clandestina), ubriaconi di grappa e drogati di coca."
Di quell’ epoca ci sono tantissimi tanghi insospettabili, ballatissimi nelle milonghe di tutto il mondo che hanno un riferimento esplicito alla droghe dell'epoca. (Vedi il Blog di www.silvinaysebastian.com)


Pailettes, baci e "papirusas"
Appena finita la prima guerra mondiale numerosi "cabarets" (night clubs) aprirono le porte, creando quello che Horacio Ferrer ha descritto come "quella Buenos Aires un pò contromano, che si fa a mezzanotte, scomparendo poi con le prime luci dell'alba".
Oltre all'abbondante flusso di immigranti, legioni di ragazze francesi arrivarono in questa metropoli cosmopolita disposte a tutto, cercando nuove avventure nella piccola Parigi del Rio de la Plata. Così, tra paillets e baci, hanno sparso i loro incanti tra gli eleganti cafe e ristoranti, in luoghi come il Julien o il Petit Salon, tra le vie Esmeralda e Lavalle.
Un altro luogo chiave era l’ Elysés, un cafe molto frequentato per insonni habitues di dubbiosa decenza, dove quasi tutte le dame della notte erano polacche, che sono state le prime donne a fumare in pubblico. Chiedevano le sigarette nella loro lingua, chiamandole "papirusas", parola che è stata velocemente incorporata nel gergo degli allegri nottambuli, il lunfardo. (Ascolta "Elegante Papirusa" )

Il maggior tempio del tango, testimonio degli inizi del duo Gardel-Razzano, si chiamava Armenonville. Altri luoghi erano Chanteclair, Royal Pigalle e il Palais de Glace, tutte sale di rigoroso papillon e polvere facciali. Li c'erano Canaro, Fresedo, Roberto Firpo e Juan Carlos Cobian insieme a portegne che allora si distinguevano con i novedosi tagli a caschetto alla Louise Brooks, guidavano macchine, bevevano whisky e fumavano.
Agli inizi del 1915, c'era un grande furore per le motocliclette. In pochi mesi tanti compravano moto e le portavano per le strade "empedradas" fino alle porte dei cafe e dei cabarets dove suonavano i loro musicisti di tango preferiti.
A tanti strumentisti affascinava anche questo nuovo mezzo di trasporto e arrivavano in moto o sidecar caricando violini o bandoneones.
Julio De Caro, forse il più rivoluzionario nella sua personale rinnovazione del tango, ricordava che nel 1921 veniva a prenderlo il bandoneonista Minotto di Cicco con quel moderno, dinamico e freddoloso sistema di trasporto, per arrivare ai suoi numerosi shows nei cinema e varietes, in una sola notte.
Ma a De Caro, che nasce prima come violinista adolescente, gli era difficile tuttavia suonare tanghi fino alle 4 di notte e andare alle 8 del mattino a scuola. I suoi genitori gli dicevano di non farsi illusioni a suonare il tango professionalmente, che aveva appena 17 anni, e che era da molto poco che aveva i suoi primi pantaloni lunghi…
La musica "ciudadana" non era vista di buon occhio, visto che il contesto lavorativo era notturno e prostibolario, ma viaggio’ ugualmente in Europa con l'orchestra di Arolas ricavandone anni di vera gloria. Vestiva in smoking e suonava in palazzi e saloni, ma sempre con gravi problemi economici dovuti alla sua passione per i cavalli.

Gioventù Bruciata
Un destino tragico arrivò tempo dopo al bandoneonista Arolas che viveva al limite, su un folle treno di trascuratezza che indeboli’ la sua vita, morendo a Parigi ai 31 anni, a causa di una tubercolosi polmonare che aveva alimentato con anni e anni di alcol e droghe.
Indimenticabile le notte che si esibi’ con l'orchestra e, in preda ad una mistica ispirazione e a forza di suonare potentemente, riusci a rompere il fueye (bandoneon) per poi buttarlo al pubblico. Durante gli anni della sua vita ha avuto anche problemi di gonne e ed è stato accoltellato in una rissa. Un'altro giovane decesso è stato quello di Orlando Goñi, un avanguardista del piano e milonguero di razza, che ha fatto le sue.., tra vizi e eccessi che l'hanno portato prematuramente alla morte, poco dopo aver compiuto 32 anni. Gli piaceva girare di notte con gli amici, per finire in un "after hours" fino a mezzogiorno a giocare a carte, per dopo fare presentazioni radiofoniche "derecho viejo", senza dormire. Vita vampirica, nascondeva le sue "occhiaie da film muto" nel buio dei night clubs tra il fumo, e attorniato di velluti rossi. I suoi succulenti salari se diluivano velocemente nelle strade del gioco, in viaggi, il vizio e il turf.
"…E li và il mio pianoforte…" ha detto qualche volta guardando il suo cavallo che arrivava perdente alla fine della corsa. Quello che pochi sapevano era che aveva scomesso il suo piano, ma anche quello di suo padre.


( Articolo uscito nel numero 7 della rivista
E' Tango)
www.e-tango.it


domenica 20 aprile 2008

Psychodelice !!!!

E' uscito
El nuovo disco di Meg
Pop / Elettronica / Terapeutica e di facile ascolto
Visitate
http://www.myspace.com/megmultiformis




Muchisima Merdè carissima demente!!!!

martedì 8 aprile 2008

Un poquito de Borges...

"Ci sono parecchi futuri, migliaia di futuri differenti tra loro. Un futuro è poco, no? Ciascuno di noi pensa a un futuro differente.
La sola cosa che sappiamo è che il futuro sarà differente da noi.
Per esempio, ci interessiamo alla storia, alla scienza, alla geografia, alla vita dopo la morte, agli esseri dei vari pianeti.. ma tutto questo cambierà, ci si interesserà di altro.
Non si possono prevedere le cose né gli individui: ciascun individuo è differente, non credo sia prevedibile.
E la poesia è fatta di individui. Non di cose vaghe come la società, le città, i paesi: tutto ciò è troppo astratto.

Credo che la poesia sia atemporale e che non abbia niente a che fare con le epoche o con le circostanze. Un buon verso continua, no? È sempre un buon verso.
Flaubert la pensava allo stesso modo. Quando un verso è bello, perde la scuola, ha detto Flaubert. Sì: quando un verso è bello, c’è.
Poco importa che sia stato scritto questa mattina o da migliaia di anni. Be’, in un’altra lingua è diverso.
La poesia è qualcosa di eterno.
Come diceva Keats: A thing of Beauty in a Joy for ever, una cosa bella è una gioia per sempre.
Invece le circostanze sono solo contemporanee, storiche, nel senso più malinconico della parola.

Da giovani si vuole essere interessanti, o infelici, eroi da romanzo russo, eccetera, o il principe Amleto. Alla mia età no: ho perso la voglia di essere Amleto o Raskolnikov.

Joy delights in joy, è un bel verso scritto trecento anni fa.
Se cito il verso di un poeta persiano che dice: La luna è lo specchio del tempo, allora si pensa a quella cosa apparentemente fragile, bianca, perduta nel cielo: la luna, il tempo, il tempo che scorre senza inizio, mi sembra, senza fine. È una bella metafora, è stata scritta nel Medioevo da un poeta, in Persia. Ma ciò non ha nessuna importanza. Se una cosa è bella c’è, resta.


Tutto è fantastico. Il senso della vita è il sogno. L’ha detto Schopenhauer e l’ha detto Hume. Si è sentito che c’era un’intimità, un intimo legame tra i loro sogni e la vita. O piuttosto che la vita è una maniera del sogno. O che il sogno è una maniera della vita.

Sono tanti i mali attuali. Sono dovunque. Perfino nel mio Paese, che ha una storia breve, c’è il nazionalismo. È un male. Perché accentuare le nostre differenze e non accentuare le nostre affinità?

C’è un altro male, che è la disparità di distribuzione dei beni materiali e spirituali. Vale a dire che serve l’educazione. L’educazione e poi il fatto di giungere il più presto possibile a una cittadinanza planetaria: finché ci saranno Paesi, finché ci saranno frontiere, ci saranno discordia, guerra, rivalità. Credo, pertanto, che la massima speranza sarebbe di dimenticare la geografia politica, una delle scienze più pericolose. E di correggere quel male che ho segnalato, la disparità nella distribuzione della ricchezza e della povertà…

E poi conviene credere nella possibilità di creare il proprio avvenire, modificare il proprio avvenire. Questa è forse un’illusione, come un’illusione necessaria è il libero arbitrio. Ma per continuare a vivere dobbiamo credere nel libero arbitrio, dobbiamo fare piani per un futuro certamente incerto, e del quale l’unica cosa che sappiamo è che non potrà somigliare ai nostri sogni.
Intanto, facciamo tutto come se fossimo immortali"
(Jorge Luis Borges)

Orquesta Petitera

lunedì 7 aprile 2008

sabato 5 aprile 2008

Ani ke nde resarai!


Il titolo è in lingua guaranì

giovedì 27 marzo 2008

Feliz Cumpleaños SPAZIO PETARDO !!

Maestri e Mentori!!!
Ascoltate la
RADIO PETARDA:
www.spaziopetardo.it/radio_petarda.html

Spazio Petardo al 50% Djs Cyberone e Enzima

Alcuni Ricordi!




martedì 25 marzo 2008

lunedì 24 marzo 2008

mercoledì 19 marzo 2008

Sfattando Miti!

El Tango Nuevo es Viejo!
Ecco le prove...


A- Foto del 1928, dove chiaramente si vede la salida dove l'uomo già prende le dovute distanze dalla partner di ballo.



B- Le manine "a cozze" o volgarmente chiamate in castellano "marcha una fugazza con queso para doos!" oppure più semplicemente "la bandeja del gallego" era già usata negli arrabales de Carapachay nel 1949.


ElectroTango!
Astor Piazzolla y su Octeto Electronico
25 nov.1975

El Tango Nuevo es Viejo!!

Aca si que no se coje!

venerdì 14 marzo 2008

Y alguien dijo...

Uy Mirà! Gardel y el Ché!

Gracias Pollo!

giovedì 13 marzo 2008

Daniel Melingo

Siga Cochero!

Muleta de Borracho.

Leonel el feo.

Boogie, el aceitoso


Gracias Negro!

mercoledì 5 marzo 2008

lunedì 3 marzo 2008

La Argentinidad al Palo!


Una musica brutal, nata nella terra dei proletari migranti: L'Argentina, 
richissima e affamata, ladra di se stessa, madre de suoi assassini,
puttana de suoi strozzini. Nel Tango, come nella vita, l'amore sfida la
morte in un duello senza regole.
Il tango è la musica dell emigrante, di qualcuno che parte sempre e non
si sente mai a casa. Ma è anche espressione di un sentimento, di una storia 
che puoi raccontare in tre minuti di danza appassionata, malinconica, tenera
e violenta allo stesso tempo. 
Ma più che una danza, tango è musica, dramma, cultura è una filosofia di vita."
Il tango è conosciuto come una musica di amore appassionato dice il filosofo
argentino Ricardo Gomez ma è essenzialmente la musica della solitudine e del desiderio.
....e come scriveva Marechal " Il Tango è una possibilità infinita"

giovedì 28 febbraio 2008

Astillero Tango!



A cena con Punto y Branca !! (????!)

Una bella intervista fatta da Chiara Lucchi e Nicky Cordo.
Vai su:
http://faitango.wordpress.com/

mercoledì 27 febbraio 2008

Vacanze Tango: ValSenales










                                             UNICO!!


mercoledì 13 febbraio 2008



"Non me frega un cazzo che le donne
abbiano i seni come magnolie o come fichi secchi,
una cute di pesca o di carta vetrata.
Gli do una importanza uguale a zero
al fatto che albeggino con un alito afrodisiaco
o con un alito insetticida.
Sono perfettamente capace di sopportarle
un naso che vincerebbe il primo premio
in una mostra di carote;
- però questo si – è in questo sono irriducibile-
non le perdono,
in nessun caso,
che non sappiano volare!!"

Oliverio Girondo-1922

lunedì 11 febbraio 2008





La voce più nuova e più vecchia del tango
by Dj Punto y Branca

L'argentino Cristobal Repetto ha soltanto 27 anni, ma la sua voce sembra uscire da un vecchio grammofono. Con questa recupera quel che lui stesso chiama "la timbrica perduta". Ma non siamo davanti a un imitatore, più o meno ironico, dei cantores di una volta, semplicemente canta così.Non costruisce lo stereotipo, piuttosto è immerso in esso.

Cristobal Repetto, nato a Maipù nel 1979, ha una gola imparentata a quella di Ignacio Corsini (1891-1967) e di Agustin Magaldi (1898-1938). Canta da quando aveva 12 anni, iniziando con un'altro genere di canzoni come quelle di Luis Alberto Spinetta, uno dei grandi del rock argentino. Il suo timbro è un timbro acuto naturale. A 15 anni, esplorando il repertorio "criollo", scopre che la sua voce è molto vicina a quella dei "payadores" ed ecco la sorpresa: si possono cantare tanghi con voce acuta. Dalla sorpresa passa al lavoro duro, studiando canto e cominciando a sviluppare un proprio stile, non soltanto vocale ma anche interpretativo, soprattutto tanghi intimamente legati a storie del passato.

Repetto ha il suo primo contatto viscerale col tango con Roberto Goyeneche. Più che dallo stile interpretativo, rimane abbagliato dalla carica espressiva del "Polaco".
"Soprattutto la sua ultima fase - racconta Repetto in una intervista- che è molto vincolata ai primi testi del rock argentino: tutta quella cosa viscerale che aveva lui quando cantava. è da li che mi arriva il tango.  Da quel momento ho cominciato a cercare una sintesi tra il "criollo" e l'urbano, tra la musica di campagna e quella della città.Sono stato folgorato dal tango degli anni 20 e 30, in cui il cantor si acompagnava solo con la chitarra, ed è quello che sto facendo. Mi ha preso per il suo aspetto musicale ed emotivo, perché sono nato in un piccolo paese, dove la musica è molto in contatto con la milonga, con la musica del sud. In questi tipi di tanghi ho scoperto che c'era qualcosa della mia infanza".

Cristobal Repetto è stato scoperto da
Daniel Melingo (Tangos Bajos- Santa Milonga), con cui ha partecipato a concerti in Argentina ed Europa, e Gustavo Santolalla (premio Oscar per la colonna sonora di Brokeback Mountain) che lo lancia a livello internazionale quando lo chiama per formare parte del progetto di electrotango "BajoFondo Tango Club".



"Che Gustavo mi chiamasse per partecipare a Bajofondo è stata una vera sorpresa per me. Lui mi ha spiegato che stava per realizzare un disco di tango elettronico e a me ha fatto un pò paura perché non vedevo in che modo lui potesse usare la mia voce lì dentro. Ma quando ho visto la serietà con cui le cose venivano affrontate e tutto l'amore dei musicisti per il tango, ho sentito che al di là dello "scherzetto" che stavamo per commettere, eravamo li per sperimentare,... e farlo molto interesse e rispetto... E così ho accetatto. Poteva essere un problema, ma è andata. Alcuni ancora oggi mi rinfacciano quella partecipazione"

Nel suo primo disco solista sceglie un repertorio dove il pezzo più antico è del 1927 e il più recente del 1961.Fantastica l'interpretazione di "Cantando" di Mercedes Simone.

Canzoni del secolo XX, interpretate da un ugola quasi del XIX secolo e dirette da una testa del XXI. Una visione del passato che guarda al futuro. Di solito ogni volta che si canta un tango degli anni '30 lo si interpreta come se fosse una barzeletta, una canzone minore.
Repetto dimostra che queste canzoni possono essere cantate sul serio, senza ironia. Repetto ha scomesso anche sul suono: tre chitarre senza spine e un violin-cornetta, come l 'Orchestra di Julio De Caro nel 1920. Strumenti e canzoni in via di estinzione. Come la sua voce, che con vivace forza esprime l'intenzione di continuare ad esistere.



DISCOGRAFÍA: 2004 Cristóbal Repetto Seminal (Surco/Universal)
Cristóbal Repetto Voz
Daniel Yaria Guitarra acústica
Martín Creixell Guitarra acústica
Javier Amoretti Guitarra acústica
Javier Casalla Violín

PARTECIPAZIONI
BAJOFONDO TANGO CLUB
SUPERVIELLE
CAFE DE LOS MAESTROS
JAVIER CASALLA

(Articolo apparso sul numero 2 della rivista E' Tango-2006)
www.e-tango.it

venerdì 8 febbraio 2008

domenica 3 febbraio 2008

Cortina Musical

Desencuentro


A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"


"A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"
di Eduardo Galeano.



Il mondo alla rovescia
Nel mondo così com‘è, il mondo alla rovescia, i paesi che custodiscono la pace universale sono quelli che fabbricano più armi e quelli che ne vendono di più agli altri paesi; le banche di maggior prestigio sono quelle che riciclano più narcodollari o che costudiscono denaro rubato; le industrie di maggior successo sono quelle che avvelenano il pianeta; la salvezza dell‘ambiente è l‘affare più brillante delle imprese che lo distruggono.

Il mondo alla rovescia ci allena a vedere il prossimo come una minaccia e non come una promessa.

Ci riduce alla solitudine e ci consola con droghe chimiche e con amici cibernetici.
Siamo condannati a morire di fame, di paura o di noia, se non accade che una pallottola vagante ci abbrevi l‘esistenza. Sarà forse questa, la libertà di scegliere fra quelle disgrazie minacciose, la nostra unica libertà possibile?“

IL LINGUAGGIO
Nell'epoca vitttoriana, non si potevano menzionare i pantaloni in presenza d'una signorina. oggigiorno non sta bene dire certe cose in presenza dell'opinione pubblica:
il capitalismo sfoggia il nome d'arte di economia di mercato;
l'imperialismo si chiama globalizzazione;
le vittime dell'imperialismo si chiamano paesi in via di sviluppo, che è come chiamare bambini i nani;
l'opportunismo si chiama pragmatismo;
il tradimento si chiama realismo;
i poveri si chiamano indigenti, o persone in stato di indigenza, o persone con scarse risorse;
l'espulsione dei bambini poveri dal sistema educativo è conosciuta con il nome di diserzione scolastica;
il diritto del padrone di licenziare senza indennizzo né spiegazione si chiama flessibilità del mercato del lavoro;
il linguaggio ufficiale riconosce i diritti delle donne tra quelli delle minoranze, come se la metà maschile dell'umanità fosse la maggioranza;
al posto di dittatura militare si dice processo;
le torture si chiamano sollecitazioni illegali, o anche pressione fisiche e psicologiche;
quando i ladri sono di buona famiglia, non sono ladri, bensì cleptomani;
il saccheggio dei fondi pubblici da parte dei politici corrotti risponde al nome di arrichimento illecito;
si chiamano incidenti i crimini che commettono le automobili;
per dire ciechi, si dice non vedenti,
un nero è un uomo di colore;
laddove si dice lunga e penosa malattia, si deve leggere cancro o Aids;
malore improvviso significa infarto;
non si dice mai morte, bensì scomparsa fisica;
non sono morti neppure gli esseri umani annientati nelle operazioni militari i, morti in battaglia sono perdite e i civili che ci vanno di mezzo senza entrarci per niente, sono danni collaterali.

I Media
Albert Einstein è stato scelto uomo del secolo da diversi potenti mezzi di comunicazione di numerosi paesi.
Le lodi in suo onore hanno però dimenticato un dettaglio: questo genio della scienza era un socialista e aveva una pessima opinione del sistema capitalista. L'oblio era stato profeticamente spiegato dallo stesso Einstein in un articolo pubblicato nel maggio del 1949, nel primo numero della rivista Monthly Review: "Nelle condizioni attuali, i capitalisti privati controllano inevitabilemente, in modo diretto o indiretto, le principali fonti di informazione (stampa, radio, educazione). Pertanto è estremamente difficile, se non impossibile nella maggior parte dei casi, che un cittadino arrivi a conclusioni oggettive e possa fare un uso intelligente dei suoi diritti politici".

LA PAURA GLOBALE
Quelli che lavorano hanno paura di perdere il lavoro.
Quelli che non lavorano hanno paura di non trovare mai lavoro.
Chi non ha paura della fame ha paura del cibo.
Gli automobilisti hanno paura di camminare e i pedoni hanno paura di essere travolti.
La democrazia ha paura di ricordare e il linguaggio ha paura di parlare.
I civili hanno paura dei militari, i militari hanno paura della mancanza delle armi, le armi hanno paura della mancanza delle guerre.
E' l'epoca della paura.
Paura femminile della violenza dell'uomo e paura maschile della donna senza paura. Paura dei ladri, paura della polizia.
Paura della porta senza serratura, del tempo senza orologi,del bambino senza televisione, paura della notte senza pastiglie per dormire e paura del giorno senza pastiglie per svegliarsi.
Paura della folla, paura della solitudine, paura di ciò che è stato e di ciò che può essere, paura di morire, paura di vivere.

Questi brani sono tratti dal libro "A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia" di Eduardo Galeano.
Sperling & Kupfer Editori.

mercoledì 30 gennaio 2008

La Fierro en el CAFF

Corrientes y Esmeralda

mercoledì 23 gennaio 2008

Politically Correct?

"L'essenza del tango sta nel suo carattere di musica di quartiere, di marginalità.
Il tango lo canta sempre un poeta impegnato.
Anche se i tanghi non hanno un contenuto esplicitamente politico, tutti i tanghi sono impegnati perchè sono politicamente scorretti.
E oggi lo sono ancora di più, in questi tempi dove la sconfitta, la povertà e l'emarginazione mostrano il loro essere effetto politico.
 Il tango è scorretto, trasgressivo, e per questo è tornato. In questi tempi di vigliaccheria davanti alle incertezze, questa musica aiuta ad affrontare l'angoscia, a fare riflettere su noi stessi, sul nostro domani.

Dove suona un tango, si stabilisce una complicità di spazio, tempo ed emotività. E questo è il mistero dell'universale. L'energia del linguaggio al di là della lingua, il rito, la corporeità. E' il mistero che ci unisce e ci separa".
(
Adriana Varela, cantante di tango)

El Revire alla Comuna