domenica 3 febbraio 2008


A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"


"A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"
di Eduardo Galeano.



Il mondo alla rovescia
Nel mondo così com‘è, il mondo alla rovescia, i paesi che custodiscono la pace universale sono quelli che fabbricano più armi e quelli che ne vendono di più agli altri paesi; le banche di maggior prestigio sono quelle che riciclano più narcodollari o che costudiscono denaro rubato; le industrie di maggior successo sono quelle che avvelenano il pianeta; la salvezza dell‘ambiente è l‘affare più brillante delle imprese che lo distruggono.

Il mondo alla rovescia ci allena a vedere il prossimo come una minaccia e non come una promessa.

Ci riduce alla solitudine e ci consola con droghe chimiche e con amici cibernetici.
Siamo condannati a morire di fame, di paura o di noia, se non accade che una pallottola vagante ci abbrevi l‘esistenza. Sarà forse questa, la libertà di scegliere fra quelle disgrazie minacciose, la nostra unica libertà possibile?“

IL LINGUAGGIO
Nell'epoca vitttoriana, non si potevano menzionare i pantaloni in presenza d'una signorina. oggigiorno non sta bene dire certe cose in presenza dell'opinione pubblica:
il capitalismo sfoggia il nome d'arte di economia di mercato;
l'imperialismo si chiama globalizzazione;
le vittime dell'imperialismo si chiamano paesi in via di sviluppo, che è come chiamare bambini i nani;
l'opportunismo si chiama pragmatismo;
il tradimento si chiama realismo;
i poveri si chiamano indigenti, o persone in stato di indigenza, o persone con scarse risorse;
l'espulsione dei bambini poveri dal sistema educativo è conosciuta con il nome di diserzione scolastica;
il diritto del padrone di licenziare senza indennizzo né spiegazione si chiama flessibilità del mercato del lavoro;
il linguaggio ufficiale riconosce i diritti delle donne tra quelli delle minoranze, come se la metà maschile dell'umanità fosse la maggioranza;
al posto di dittatura militare si dice processo;
le torture si chiamano sollecitazioni illegali, o anche pressione fisiche e psicologiche;
quando i ladri sono di buona famiglia, non sono ladri, bensì cleptomani;
il saccheggio dei fondi pubblici da parte dei politici corrotti risponde al nome di arrichimento illecito;
si chiamano incidenti i crimini che commettono le automobili;
per dire ciechi, si dice non vedenti,
un nero è un uomo di colore;
laddove si dice lunga e penosa malattia, si deve leggere cancro o Aids;
malore improvviso significa infarto;
non si dice mai morte, bensì scomparsa fisica;
non sono morti neppure gli esseri umani annientati nelle operazioni militari i, morti in battaglia sono perdite e i civili che ci vanno di mezzo senza entrarci per niente, sono danni collaterali.

I Media
Albert Einstein è stato scelto uomo del secolo da diversi potenti mezzi di comunicazione di numerosi paesi.
Le lodi in suo onore hanno però dimenticato un dettaglio: questo genio della scienza era un socialista e aveva una pessima opinione del sistema capitalista. L'oblio era stato profeticamente spiegato dallo stesso Einstein in un articolo pubblicato nel maggio del 1949, nel primo numero della rivista Monthly Review: "Nelle condizioni attuali, i capitalisti privati controllano inevitabilemente, in modo diretto o indiretto, le principali fonti di informazione (stampa, radio, educazione). Pertanto è estremamente difficile, se non impossibile nella maggior parte dei casi, che un cittadino arrivi a conclusioni oggettive e possa fare un uso intelligente dei suoi diritti politici".

LA PAURA GLOBALE
Quelli che lavorano hanno paura di perdere il lavoro.
Quelli che non lavorano hanno paura di non trovare mai lavoro.
Chi non ha paura della fame ha paura del cibo.
Gli automobilisti hanno paura di camminare e i pedoni hanno paura di essere travolti.
La democrazia ha paura di ricordare e il linguaggio ha paura di parlare.
I civili hanno paura dei militari, i militari hanno paura della mancanza delle armi, le armi hanno paura della mancanza delle guerre.
E' l'epoca della paura.
Paura femminile della violenza dell'uomo e paura maschile della donna senza paura. Paura dei ladri, paura della polizia.
Paura della porta senza serratura, del tempo senza orologi,del bambino senza televisione, paura della notte senza pastiglie per dormire e paura del giorno senza pastiglie per svegliarsi.
Paura della folla, paura della solitudine, paura di ciò che è stato e di ciò che può essere, paura di morire, paura di vivere.

Questi brani sono tratti dal libro "A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia" di Eduardo Galeano.
Sperling & Kupfer Editori.

1 commento:

andreavagnoni ha detto...

Qualcuno diceva anche che un idiota povero è un "idiota", ma un idiota ricco è un "ricco".

Salutoni