giovedì 9 agosto 2007

giovedì 2 agosto 2007

Un poco de Historia ovvero un cacho de Cultura

Un poco di Historia
ovvero
un cacho de cultura.


(Un pò di storia ovvero un pezzo di cultura)

Premessa

La Cueva Tango Club
porta il "duo tipico" di dj's Punto y Branca alle più svariate esperienze.

Dj's residents dal 2001 presso La Cueva (no-art gallery), una galleria d'arte di Milano che di sotterraneo ha soltanto la collocazione fisica delle esposizioni (in realtà gli artisti e le opere trattate sono il prodotto di una sana e schietta controcultura, che viene alla luce e che sconvolge il panorama italiano -Flash Art-), e al suo interno creano il "Tango de miercoles".

Appuntamento settimanale definito dai quotidiani Repubblica e Corriere della Sera come "serata di culto della notte milanese dove giovani e meno giovani ballano il tango fino a tarda notte in un'atmosfera informale e rilassata". "Guardia joven: Con passione tra punk e vecchie milonghe"

La Cueva Tango Club ha la particolarità di unire, con una calda e sofisticata selezione di tangos de ayer y hoy, giovani dai capelli colorati, tatuaggi e piercing a sofisticati milongueri di vecchia data.
I Dj SETs durano da un minimo di 3 ore ad un massimo di 10 ore e sono spesso accompagnati dai Visuals di Mr DRY
.


Storia
Nel gennaio del 2001 nasce La Cueva (No-Art gallery) in uno degli angoli più caratteristici di Milano, da un'iniziativa di Jorge Vacca e Giovanni Peritore.

Con questo comunicato cominciava l'avventura ricchissima di esperienze e sfumature:

"TOPOLIN EDIZIONI (www.topolin.it/) hanno il piacere di informarvi del'inaugurazione della galleria "La Cueva", uno spazio espositivo permanente nel cuore dei Navigli di Milano.Topolin Edizioni apre un luogo di convergenza tra la cultura underground delle sue produzioni e le arti visive, design, illustrazione, pittura, videoart,ecc..., attivando una sinergia insuale tra le diverse arti. Un nuovo spazio a Milano per incontrarsi, discutere, creare con una nuova intensità rispondendo alla necessità di una riflessione sulla Comunicazione.
Il Calendario degli appuntamenti de La Cueva (no-art gallery) è ricco di mostre, incontri e progetti di artisti italiani ed internazionali che verranno ospitati con cadenza mensile."

La Cueva si è dimostrata nel corso degli anni un luogo di grande sperimentazione artistica, musicale e fondamentalmente, umana. Fino a diventare uno dei luoghi più "Cult" non solo di Milano.
La Cueva è una grande Babele, che come in quelli racconti bibliche, arrivavano carovane da una e dall'altra parte e per poi, tutte, coinfluire in un solo posto, nello stesso posto. La Cueva.


Artisti, pazzi e criminali (parafrasando Osvaldo Soriano) coabitano e intercambiano informazione.
Mostre, Performances, serate danzanti fino alle 9 del mattino offrendo quella libertà d'espresione unica. (Vedi mostre: http://www.topolin.it/)

(Le foto sono di Giò Peritore e Turistipercaso.org)


Scrive Ferrucio Giromini:" La Cueva vuole privilegiare la cosidetta "underground art" quella che da sempre si pone in contraposizione all'establishment, non solo artistico ma pure sociale e culturale. Arte "antagonista", la si potrebbe definire; una azione artistica, insomma, dove l' azione rimane più importante dell'arte. In poco tempo La Cueva è diventata un punto di riferimento non solo nazionale dell'undergound"


Scrive Niccolo Manzolini per Exibart: "Se pensate di entrare in una location espositiva patinata, come la maggior parte di quelle milanesi, vi sbagliate. Il tentativo della Topolin Edizioni, è quello di esportare una tendenza che all'Italia appartiene ben poco; una galleria autogestita in un stabile occupato che propugna un'antitesi all'arte convenzionale. A La Cueva di sotterraneo c'è solo la collocazione fisica dell'esposizione: si tratta di sana e schietta controcultura che viene alla luce y sconvolge il panorama italiano"


E per finire anche il New York Arts Magazine si occupa di noi: "A La Cueva, l'unico luogo a Milano dove le mostre sono contemporanee".


Per ora ci fermiamo qui. Presto continuerà

mercoledì 1 agosto 2007

Golgota

Gólgota
1938
Música: Rodolfo Biagi
Letra: Francisco Gorrindo


Yo fui capaz de darme entero y es por eso
que me encuentro hecho pedazos,
y me encuentro abandonao.
Porque me di, sin ver a quién me daba,
y hoy tengo como premio
que estar arrodillao.

Arrodillao frente al altar de la mentira,
frente a tantas alcancías,
que se llaman corazón;
y comulgar en tanta hipocresía,
por el pan diario,
por un rincón.

Arrodillao, hay que vivir,
pa' merecer algún favor;
que si de pie te ponés,
para gritar
tanta ruina y maldad.

Crucificao, te vas a ver,
por la moral de los demás;
en este Gólgota cruel,
donde el más vil,
ése, la va de Juez.

No me han dejao
más que el consuelo de mis noches,
de mis noches de bohemia,
mezclar sueños con alcohol.
Ni quiero más, me basta estando solo,
teniendo por amigo
un vaso de licor.

Que por lo menos con monedas he comprado,
a quién no podrá venderme,
quién me prestará valor
para cumplir en este circo diario,
con las piruetas
de tanto clown.