giovedì 28 febbraio 2008

Astillero Tango!



A cena con Punto y Branca !! (????!)

Una bella intervista fatta da Chiara Lucchi e Nicky Cordo.
Vai su:
http://faitango.wordpress.com/

mercoledì 27 febbraio 2008

Vacanze Tango: ValSenales










                                             UNICO!!


mercoledì 13 febbraio 2008



"Non me frega un cazzo che le donne
abbiano i seni come magnolie o come fichi secchi,
una cute di pesca o di carta vetrata.
Gli do una importanza uguale a zero
al fatto che albeggino con un alito afrodisiaco
o con un alito insetticida.
Sono perfettamente capace di sopportarle
un naso che vincerebbe il primo premio
in una mostra di carote;
- però questo si – è in questo sono irriducibile-
non le perdono,
in nessun caso,
che non sappiano volare!!"

Oliverio Girondo-1922

lunedì 11 febbraio 2008





La voce più nuova e più vecchia del tango
by Dj Punto y Branca

L'argentino Cristobal Repetto ha soltanto 27 anni, ma la sua voce sembra uscire da un vecchio grammofono. Con questa recupera quel che lui stesso chiama "la timbrica perduta". Ma non siamo davanti a un imitatore, più o meno ironico, dei cantores di una volta, semplicemente canta così.Non costruisce lo stereotipo, piuttosto è immerso in esso.

Cristobal Repetto, nato a Maipù nel 1979, ha una gola imparentata a quella di Ignacio Corsini (1891-1967) e di Agustin Magaldi (1898-1938). Canta da quando aveva 12 anni, iniziando con un'altro genere di canzoni come quelle di Luis Alberto Spinetta, uno dei grandi del rock argentino. Il suo timbro è un timbro acuto naturale. A 15 anni, esplorando il repertorio "criollo", scopre che la sua voce è molto vicina a quella dei "payadores" ed ecco la sorpresa: si possono cantare tanghi con voce acuta. Dalla sorpresa passa al lavoro duro, studiando canto e cominciando a sviluppare un proprio stile, non soltanto vocale ma anche interpretativo, soprattutto tanghi intimamente legati a storie del passato.

Repetto ha il suo primo contatto viscerale col tango con Roberto Goyeneche. Più che dallo stile interpretativo, rimane abbagliato dalla carica espressiva del "Polaco".
"Soprattutto la sua ultima fase - racconta Repetto in una intervista- che è molto vincolata ai primi testi del rock argentino: tutta quella cosa viscerale che aveva lui quando cantava. è da li che mi arriva il tango.  Da quel momento ho cominciato a cercare una sintesi tra il "criollo" e l'urbano, tra la musica di campagna e quella della città.Sono stato folgorato dal tango degli anni 20 e 30, in cui il cantor si acompagnava solo con la chitarra, ed è quello che sto facendo. Mi ha preso per il suo aspetto musicale ed emotivo, perché sono nato in un piccolo paese, dove la musica è molto in contatto con la milonga, con la musica del sud. In questi tipi di tanghi ho scoperto che c'era qualcosa della mia infanza".

Cristobal Repetto è stato scoperto da
Daniel Melingo (Tangos Bajos- Santa Milonga), con cui ha partecipato a concerti in Argentina ed Europa, e Gustavo Santolalla (premio Oscar per la colonna sonora di Brokeback Mountain) che lo lancia a livello internazionale quando lo chiama per formare parte del progetto di electrotango "BajoFondo Tango Club".



"Che Gustavo mi chiamasse per partecipare a Bajofondo è stata una vera sorpresa per me. Lui mi ha spiegato che stava per realizzare un disco di tango elettronico e a me ha fatto un pò paura perché non vedevo in che modo lui potesse usare la mia voce lì dentro. Ma quando ho visto la serietà con cui le cose venivano affrontate e tutto l'amore dei musicisti per il tango, ho sentito che al di là dello "scherzetto" che stavamo per commettere, eravamo li per sperimentare,... e farlo molto interesse e rispetto... E così ho accetatto. Poteva essere un problema, ma è andata. Alcuni ancora oggi mi rinfacciano quella partecipazione"

Nel suo primo disco solista sceglie un repertorio dove il pezzo più antico è del 1927 e il più recente del 1961.Fantastica l'interpretazione di "Cantando" di Mercedes Simone.

Canzoni del secolo XX, interpretate da un ugola quasi del XIX secolo e dirette da una testa del XXI. Una visione del passato che guarda al futuro. Di solito ogni volta che si canta un tango degli anni '30 lo si interpreta come se fosse una barzeletta, una canzone minore.
Repetto dimostra che queste canzoni possono essere cantate sul serio, senza ironia. Repetto ha scomesso anche sul suono: tre chitarre senza spine e un violin-cornetta, come l 'Orchestra di Julio De Caro nel 1920. Strumenti e canzoni in via di estinzione. Come la sua voce, che con vivace forza esprime l'intenzione di continuare ad esistere.



DISCOGRAFÍA: 2004 Cristóbal Repetto Seminal (Surco/Universal)
Cristóbal Repetto Voz
Daniel Yaria Guitarra acústica
Martín Creixell Guitarra acústica
Javier Amoretti Guitarra acústica
Javier Casalla Violín

PARTECIPAZIONI
BAJOFONDO TANGO CLUB
SUPERVIELLE
CAFE DE LOS MAESTROS
JAVIER CASALLA

(Articolo apparso sul numero 2 della rivista E' Tango-2006)
www.e-tango.it

venerdì 8 febbraio 2008

domenica 3 febbraio 2008

Cortina Musical

Desencuentro


A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"


"A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia"
di Eduardo Galeano.



Il mondo alla rovescia
Nel mondo così com‘è, il mondo alla rovescia, i paesi che custodiscono la pace universale sono quelli che fabbricano più armi e quelli che ne vendono di più agli altri paesi; le banche di maggior prestigio sono quelle che riciclano più narcodollari o che costudiscono denaro rubato; le industrie di maggior successo sono quelle che avvelenano il pianeta; la salvezza dell‘ambiente è l‘affare più brillante delle imprese che lo distruggono.

Il mondo alla rovescia ci allena a vedere il prossimo come una minaccia e non come una promessa.

Ci riduce alla solitudine e ci consola con droghe chimiche e con amici cibernetici.
Siamo condannati a morire di fame, di paura o di noia, se non accade che una pallottola vagante ci abbrevi l‘esistenza. Sarà forse questa, la libertà di scegliere fra quelle disgrazie minacciose, la nostra unica libertà possibile?“

IL LINGUAGGIO
Nell'epoca vitttoriana, non si potevano menzionare i pantaloni in presenza d'una signorina. oggigiorno non sta bene dire certe cose in presenza dell'opinione pubblica:
il capitalismo sfoggia il nome d'arte di economia di mercato;
l'imperialismo si chiama globalizzazione;
le vittime dell'imperialismo si chiamano paesi in via di sviluppo, che è come chiamare bambini i nani;
l'opportunismo si chiama pragmatismo;
il tradimento si chiama realismo;
i poveri si chiamano indigenti, o persone in stato di indigenza, o persone con scarse risorse;
l'espulsione dei bambini poveri dal sistema educativo è conosciuta con il nome di diserzione scolastica;
il diritto del padrone di licenziare senza indennizzo né spiegazione si chiama flessibilità del mercato del lavoro;
il linguaggio ufficiale riconosce i diritti delle donne tra quelli delle minoranze, come se la metà maschile dell'umanità fosse la maggioranza;
al posto di dittatura militare si dice processo;
le torture si chiamano sollecitazioni illegali, o anche pressione fisiche e psicologiche;
quando i ladri sono di buona famiglia, non sono ladri, bensì cleptomani;
il saccheggio dei fondi pubblici da parte dei politici corrotti risponde al nome di arrichimento illecito;
si chiamano incidenti i crimini che commettono le automobili;
per dire ciechi, si dice non vedenti,
un nero è un uomo di colore;
laddove si dice lunga e penosa malattia, si deve leggere cancro o Aids;
malore improvviso significa infarto;
non si dice mai morte, bensì scomparsa fisica;
non sono morti neppure gli esseri umani annientati nelle operazioni militari i, morti in battaglia sono perdite e i civili che ci vanno di mezzo senza entrarci per niente, sono danni collaterali.

I Media
Albert Einstein è stato scelto uomo del secolo da diversi potenti mezzi di comunicazione di numerosi paesi.
Le lodi in suo onore hanno però dimenticato un dettaglio: questo genio della scienza era un socialista e aveva una pessima opinione del sistema capitalista. L'oblio era stato profeticamente spiegato dallo stesso Einstein in un articolo pubblicato nel maggio del 1949, nel primo numero della rivista Monthly Review: "Nelle condizioni attuali, i capitalisti privati controllano inevitabilemente, in modo diretto o indiretto, le principali fonti di informazione (stampa, radio, educazione). Pertanto è estremamente difficile, se non impossibile nella maggior parte dei casi, che un cittadino arrivi a conclusioni oggettive e possa fare un uso intelligente dei suoi diritti politici".

LA PAURA GLOBALE
Quelli che lavorano hanno paura di perdere il lavoro.
Quelli che non lavorano hanno paura di non trovare mai lavoro.
Chi non ha paura della fame ha paura del cibo.
Gli automobilisti hanno paura di camminare e i pedoni hanno paura di essere travolti.
La democrazia ha paura di ricordare e il linguaggio ha paura di parlare.
I civili hanno paura dei militari, i militari hanno paura della mancanza delle armi, le armi hanno paura della mancanza delle guerre.
E' l'epoca della paura.
Paura femminile della violenza dell'uomo e paura maschile della donna senza paura. Paura dei ladri, paura della polizia.
Paura della porta senza serratura, del tempo senza orologi,del bambino senza televisione, paura della notte senza pastiglie per dormire e paura del giorno senza pastiglie per svegliarsi.
Paura della folla, paura della solitudine, paura di ciò che è stato e di ciò che può essere, paura di morire, paura di vivere.

Questi brani sono tratti dal libro "A testa in giù. La scuola del mondo alla rovescia" di Eduardo Galeano.
Sperling & Kupfer Editori.